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      Si deve ammettere, come già vedemmo, che gli atomi siano composti di particelle elementari infinitesime, uguali per tutte le sostanze e unite indissolubilmente per formare gli atomi. Ciò corrisponde al concetto cartesiano della materia. Il vario modo di aggruppamento, il vario numero ed il differente modo di vibrare delle particelle elementari costituenti l'atomo, determinano i varii caratteri dei differenti corpi semplici.
      Ognuna delle particelle elementari costituirebbe l'unità di attrazione e, nel caso speciale della gravità, l'unità di peso.
      Queste particelle adunque, spinte tutte colla stessa forza verso la Terra, peserebbero tutte ugualmente, e dal loro vario numero, cioè dal minore o maggior grado di addensamento, dipenderebbe la densità differente delle varie sostanze.
      Ammesse queste particelle elementari di egual peso, si spiega facilmente che un corpo centrale che attrae deve attirare colla stessa forza e quindi collo stesso effetto di velocità per secondo, a distanze uguali, tanto una particella che un'altra, o infinite altre, siano queste separate le une dalle altre, o aggruppate assieme per formare un corpo, siano diradate per formare un corpo di basso peso specifico o addensate per formarne uno di peso elevato.
      Nel nostro caso, ogni particella elementare rappresenta una unità di resistenza per lo schermo che essa offre alla trasmissione delle onde dell'etere, nella direzione del corpo attraente. Ciò equivale all'unità di peso e all'unità di attrazione.
      Conviene però spiegare le parole attrarre e l'essere attratto.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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