La legge enunciata ha però ugualmente il suo valore, come facilmente si può comprendere esaminando la fig. 7.
Considerando un corpo attratto nella posizione 2 a doppia distanza dalla posizione 1, si può vedere che lo stesso numero di spinte convergenti verso il punto s, attraente, è distribuito in un'area 2 × 2, pari a quattro volte l'area di l.
Quando si consideri invece un corpo attratto nella posizione 3, ad una distanza tripla, si può vedere che lo stesso numero di spinte è distribuito su di un'area 3 × 3, pari a nove volte l'area di 1.
Finalmente considerando il corpo attratto ad una distanza quadrupla, lo stesso numero di spinte è distribuito in un'area 4 × 4, pari a sedici volte l'area di l.
Così lo stesso corpo che avesse, dalla posizione 1, successivamente a trovarsi a distanza doppia, tripla e quadrupla, verrebbe attratto rispettivamente con una forza di 1/4, 1/9 e 1/16, ciò che corrisponde alla ragione inversa del quadrato delle distanze.
Si vede adunque che le leggi fondamentali dell'attrazione si applicano perfettamente alla nostra teoria.
CAPITOLO IV.
L'ipotesi di Le Sage
in appoggio alla teoria eterea dell'attrazione.
Della teoria cinetica dei gas.
Nella prima edizione di questa Memoria, in una nota in calce a pag. 20, accennai all'ipotesi del Le Sage, la quale suppone l'esistenza di corpuscoli velocissimi, al cui moto (bombardamento) sarebbe dovuta l'attrazione.
Anche il compianto astronomo Schiaparelli, nella sua lettera riportata più avanti, si richiama a tale ipotesi come analoga alla mia per la spiegazione meccanica dell'attrazione.
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