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      Qualunque altro tentativo o qualunque altra via si voglia seguire non approderanno a nulla.
     
     
      CAPITOLO V.
      Ancora della teoria eterea della gravitazione.
      Obiezioni e difese.
     
      Gravi obiezioni vengono sollevate contro la teoria eterea della gravitazione che crediamo di poter completamente confutare.
      Per la sua apparente o creduta istantaneità si crede di poter escludere a priori, che la gravitazione possa dipendere da vibrazioni speciali del mezzo etereo che riempie gli spazi, le quali dovrebbero impiegare, come è il caso delle vibrazioni luminose, un tempo determinato, misurabile.
      Tutte le teorie idro-dinamiche della gravitazione sono, dice lo Stallo10, esposte alla fatale critica di Arago:
      Se l'attrazione è il risultato dell'impulsione di un fluido, la sua azione deve impiegare un tempo definito ad attraversare gl'immensi spazi che separano i corpi celesti, mentre non v'è alcuna ragione per mettere in dubbio che l'attrazione sia istantanea
      (Arago, Astronomie populaire, vol. IV, p. 119).
      Infatti, se l'attrazione impiegasse un tempo misurabile, come l'elettricità o la luce, risulterebbe inevitabilmente una composizione di questa velocità con la velocità angolare dei pianeti; la linea apparente dell'attrazione sarebbe diretta verso un punto situato in avanti del posto reale del Sole, nella stessa maniera che la posizione apparente del Sole, in causa dell'aberrazione della luce, è spostata nella direzione del movimento orbitale della Terra.
      A questa obiezione capitale risponderemo più avanti, intanto rispondiamo alle obiezioni di minore importanza:


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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