Ma la teoria elettrica della materia troverebbe la sua vera conferma nella radioattività, il fenomeno singolare permanente delle sostanze radioattive, le quali non hanno bisogno di alcuna corrente elettrica artificiale per manifestarlo.
La prima sostanza studiata che presentò il carattere dell'emissione spontanea di irradiazioni analoghe ai raggi Röntgen, come quello di eccitare la fosforescenza del solfuro di zinco, di impressionare una lastra fotografica e di produrre la ionizzazione nei gas, fu l'Uranio ed i suoi sali. Tale scoperta è dovuta al Becquerel.
Più tardi il Rutherford, nel 1899, pubblicò i suoi studi sulle irradiazioni dell'Uranio. Egli distinse due specie di tali irradiazioni che chiamò Raggi Alfa e Raggi Beta.
Più tardi fu scoperta una terza specie di raggi i quali presero il nome di Raggi Gamma.
I raggi Beta furono trovati avere un potere molto penetrativo e si concluse che essi debbano consistere di elettroni negativi, come i raggi catodici.
I raggi Alfa presentano un potere penetrativo molto minore, mentre hanno un potere jonizzante molto maggiore dei raggi Beta.
Secondo Rutherford, i raggi Alfa consistono di particelle o molecole libere di idrogeno e di elio.
I raggi Gamma trovati, come abbiamo detto, più tardi, sono caratterizzati da un alto grado di penetrazione e dal fatto di non subire deviazione alcuna sotto l'influenza dei campi elettrici o magnetici.
Nel progresso degli studi, la signora Curie ed altri chimici trovarono successivamente il Torio, il Radio, il Polonio e l'Atinio, tutti con proprietà radioattive più o meno forti e che evidentemente rappresentano uno stato intermedio l'uno dell'altro.
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