La materia della chimica ha origine da ciò che dicesi convenzionalmente atomo, il quale si dimostra praticamente semplice ed indecomponibile; per essa domina in qualsiasi fenomeno il principio fondamentale della conservazione dell'energia e quindi, il principio dell'inerzia, che ne è una conseguenza, conserva tutto il valore teorico della teoria meccanica.
Ma quando si voglia procedere oltre nell'analisi della materia, al di là dell'atomo, si aprono nuove vedute e la materia stessa non corrisponde più al concetto convenzionale della teoria atomica. Al di là dell'atomo infatti, la materia si dimostra un organismo complesso che va perdendo le caratteristiche della materia propriamente detta per assumere i caratteri dell'elemento costitutivo dell'Universo: l'etere.
L'atomo della teoria elettrica, risultante dall'aggruppamento di un gran numero di elettroni, dotati di una così grande scorta di energia, non risponde più al concetto della materia inerte della teoria meccanica, poichè si trova troppo intimamente legato anzi immedesimato con l'etere del quale è una diretta emanazione.
Al fondo di tutte le cose, dice il Lodge, troviamo della pura energia incorporea: la materia nel vecchio senso, la materia grossolana svanisce. Ai tre stati di solido, liquido e gazoso si dovrebbe aggiungere lo stato etereo, che confina se non si identifica con lo spirito e che offrirebbe la chiave per spiegare i fenomeni della vita e dello spirito
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A questo concetto astratto si giunge considerando l'etere come materia per così dire smaterializzata, infinitamente divisa ed infinitamente veloce, riempiente interamente lo spazio.
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Universo Lodge
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