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      Perchè le sue parti sono immensamente piccole non ne deriva, a lume di logica, che il processo di divisione possa essere spinto all'infinito. Probabilmente esiste un sustrato materiale o granulare o continuo e se esiste un tale materiale piccolissimo, si arriverà un giorno a conoscenza di tutte le sue proprietà ed azioni
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      La natura è quella che è e non come può far comodo a noi di considerarla e si badi che per voler rendere semplice e accessibile il problema invece non si complichi e non si intorbidi. Infatti io non so veramente come possa ritenersi più intelligibile un universo finito che lascerebbe senza risposta la domanda inevitabile, istintiva: dato l'universo limitato, al di là di questo che cosa si trova? il nulla, forse? ma il nulla è forse più accessibile alla nostra intelligenza di quello che possa essere l'infinito? Non sarà forse più facile a comprendere e più naturale l'ammettere che al di là del nostro cosmos, che noi vediamo e misuriamo coi nostri strumenti e fuori affatto da ogni possibile indagine, esistano altri cosmos, altri aggregati di materia e di stelle e così all'infinito? Come si può dubitare che l'Universo contenga forze infinite? L'intelligenza umana troverà senza dubbio il mezzo di misurare e pesare l'Universo, anzi a questo è in parte arrivata, ma sempre considerato il nostro cosmos, come una parte di un immenso tutto.
      Tutte le stelle che noi vediamo coi più potenti strumenti possono far parte di un unico ammasso; ma fuori di questo ammasso, al di là delle più lontane nebulose, completamente fuori della portata dei nostri cannocchiali, possono, anzi devono esistere altre stelle, altre nebulose, altri ammassi.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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