Ma si obbietta che se le stelle fossero infinite, la volta celeste non dovrebbe presentare alcuna macchia oscura e ci apparirebbe completamente bianca e luminosa, anzi, che l'Universo dovrebbe essere infuocato e coll'attrazione infinita.
A sostegno di ciò si ricorre a questo argomento:
È stato calcolato28 che i numeri delle varie grandezze delle stelle dalla prima, alla seconda, alla terza grandezza e successivamente fino ai numeri più piccoli visibili coi maggiori ingrandimenti, aumenta secondo la progressione di 1-3-9-27 ecc. e cioè che il numero delle stelle della seconda grandezza è circa tre volte quella della prima; le stelle della terza grandezza sono circa tre volte quella della seconda e così di seguito.
Si deve tener conto poi che ogni stella di un dato numero ha una quantità di luce che corrisponde ai 4/10 del numero precedente, ma essendo tre stelle di fronte ad una, si ha che la somma della loro luce equivale a 4/10×3 cioè 12/10. Così la somma complessiva di tutta la luce di una data grandezza di stelle è di 2/10 superiore della somma della luce del numero precedente. In tal modo crescendo la luce totale successivamente coi numeri più piccoli, se non si ammette che vi sia un limite nel numero delle stelle, il cielo dovrebbe apparire tutto un fuoco.
Ma questo ragionamento nasconde un paradosso ed è facile dimostrarlo.
Secondo gli astronomi, ad occhio nudo non si possono vedere che le stelle fino alla 6a grandezza29. Pel nostro occhio, adunque, tutti i milioni di stelle scoperti coi telescopi e che potranno forse scoprirsi ancora con istrumenti più potenti, è come se non esistessero, sebbene teoricamente la somma totale della luce sia sempre in aumento.
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