Raggiunto un dato grado di raffreddamento, la combinazione avviene accompagnata da grande sviluppo di calore.
In questo stato di dissociazione trovansi senza dubbio in prevalenza gli elementi componenti il Sole e ciò rappresenta una ingente quantità di energia allo stato latente, pronta a svolgersi quando un sufficiente grado di raffreddamento permetta la combinazione dei varii elementi.
L'idrogeno, che trovasi in grande abbondanza almeno negli involucri, combinandosi coll'ossigeno, sviluppa 3830 calorie per ogni chilogrammo d'acqua prodotta.
È, come si vede, una bella riserva di calore, ma conviene concludere che anche questa non tarderebbe ad esaurirsi e in qualunque caso, è da ritenersi che si tratti di una scorta che potrà servire soltanto per un lontano ed ipotetico avvenire, quando il Sole sarà raffreddato al punto che possano combinarsi fra di loro gli elementi dissociati; da questa possibilità allo stato presente, siamo certamente ancora molto lontani.
CAPITOLO II.
Ipotesi di H. Faye e di S. Arrhenius.
Secondo la maggioranza degli astronomi, deve essere fuori di discussione che tutta la scorta di energia del Sole e di tutto il nostro sistema planetario, sia dall'epoca presente che dalle epoche passate, provenga dalla caduta o meglio dalla lenta precipitazione di tutta la materia, di cui l'astro ed i pianeti sono costituiti, che si trovava in origine diffusa in uno spazio immenso, più vasto di quello occupato attualmente dal nostro sistema.
Ma ecco come si può riassumere la storia del Sole e del nostro pianeta conforme l'astronomo H. Faye31.
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