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      Per la forza di attrazione la materia venne lentamente a condensarsi finchè ad un dato punto la temperatura incominciò ad elevarsi. Secondo calcoli attendibili, il lavoro di condensazione fino a ridurre il Sole allo stato attuale partendo dalla temperatura fredda originaria degli spazi, avrebbe dato origine ad una somma di calore pari a 14.500.000 (14 milioni e ½) di volte la quantità di calore che si svolge attualmente durante un anno.
      Compreso in questa quantità di calore vi sarebbe il calore immagazzinato, in virtù del quale, il Sole si trova alla temperatura attuale, ma non è compreso invece il calore che potrà ancora generarsi in avvenire per la graduale ulteriore sua condensazione.
      Ciò premesso, dato che il Sole avesse sempre irradiato anche in passato ogni anno tanto calore come al presente, si deve concludere perciò che esso è di un'origine relativamente molto recente.
      Si dovrà però ritenere che se il primo processo di condensazione sarà stato molto lento e quindi l'irradiazione primitiva molto minore, per contro il periodo di massima attività solare sia ormai trascorso, tenuto conto che le epoche geologiche passate darebbero indizi sicuri di climi più caldi, dovuti, secondo ogni probabilità, ad una più energica irradiazione solare. Per tal modo, la quantità di calore irradiato in passato doveva essere maggiore e ciò abbrevia la durata presumibile dell'età del Sole.
      D'altra parte, la stima più modesta che si fa dai moderni geologi della lunghezza presumibile delle varie epoche geologiche, sarebbe superiore ai 20 milioni d'anni (anzi da qualcuno si arriverebbe anche ai 100 milioni). Naturalmente qualunque stima anche solo approssimativa è impossibile; certo, il tempo richiesto dalle varie epoche geologiche non può essere che estremamente lungo.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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