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      CAPITOLO IV.
      Della pressione di radiazione.
      Ipotesi dell'Arrhenius39.
     
      Fu primo Keplero ad esprimere l'idea che la coda delle comete fosse costituita di materia respinta dal Sole e ciò in contrasto con la legge di gravitazione scoperta più tardi da Newton; il Newton per contro tentò spiegare l'anomalia della coda delle comete, paragonandola ad una colonna di fumo, che s'innalza nell'atmosfera, perchè più leggera dell'aria. È inutile dire che l'idea di Newton non ha alcun fondamento.
      Il primo a formulare il principio della pressione esercitata dalle radiazioni luminose sulle superfici dei corpi fu Eulero, ed il Bartoli potè più tardi dimostrare nel 1876 che tale fenomeno è determinato da ogni specie di radiazione.
      Si è potuto calcolare che la pressione dei raggi solari che cadono verticalmente sopra una superficie nera di un centimetro quadrato corrisponde a 2,75 mg. Ora siccome la forza d'attrazione dei corpi che tendono a cadere sul Sole, dipende direttamente dalla loro massa, la quale varia in ragione del cubo, mentre la superficie dei corpi varia solamente in ragione del quadrato, così si comprende che col diminuire del diametro delle particelle, diminuisce il rapporto per la gravità verso il Sole e la forza respingente delle irradiazioni fino a farsi equilibrio e fino a che finisce di prevalere la spinta della luce sulla forza di gravità.
      In base a ciò l'Arrhenius calcolò che una gocciolina del peso specifico dell'acqua, del diametro di mm. 0,0015, si troverebbe nell'atmosfera solare in equilibrio e quindi se la gocciolina fosse ancora più piccola verrebbe invece respinta dal Sole, prevalendo la pressione della luce.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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