Lo Schwarzschil trovò che vi ha una relazione fra la grandezza della particella e la lunghezza d'onda del raggio incidente.
Le condizioni migliori per il fenomeno si hanno quando la circonferenza della goccia sia eguale alla lunghezza d'onda, e in tal caso la forza ripulsiva della luce supera di ben 18 volte la gravità. Diminuendo invece ulteriormente la grandezza della goccia la forza di radiazione diminuisce rapidamente, fino a che con una circonferenza minore di 0,3 di lunghezza d'onda, torna a prevalere la gravità. Con ciò si spiega come le particelle dei gas, per la loro estrema piccolezza, sfuggano alla forza ripulsiva della irradiazione40.
Per questi calcoli si suppone che le goccioline riflettano totalmente le radiazioni, ma siccome questo in realtà non si verifica e non essendo la luce solare omogenea, l'azione massima che si avrebbe con una grandezza della goccia di mm. 0,00016 di diametro41, teoricamente calcolata 18, si riduce a poco più della metà, cioè circa 10 volte l'attrazione.
La forza massima di ripulsione corrispondente a 10 volte la gravità si ha dunque con le particelle del diametro di mm. 0,00016, supposte del peso specifico dell'acqua, ma se immaginiamo delle goccioline meno dense, la forza repulsiva aumenta, e infatti ciò si verifica nel caso delle comete per le quali si è calcolata una forza repulsiva, che arriva a 37 o 40 volte la gravità42. Perciò il materiale della coda cometaria dovrebbe essere molto leggero. Così per esempio delle goccioline di idrocarburi esposte ad intense radiazioni, come può verificarsi nel perielio, si possono carbonizzare trasformandosi in particelle spugnose di carbone che possono giungere a 1/10 solamente del peso dell'acqua.
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Schwarzschil
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