Ma che avviene di questo materiale sottratto sotto forma di pulviscolo dalle stelle, per opera della pressione luminosa?
Esso va a costituire la polvere cosmica che si trova disseminata negli spazi e che in parte almeno, aggregandosi in masse maggiori, darebbe origine alle meteoriti.
Infatti, come si può spiegare l'origine e la provenienza delle meteoriti che continuamente precipitano in quantità così rilevanti sul Sole e sui pianeti? Se fossero ancora porzioni residue disperse del materiale dell'antica nebulosa da cui avrebbe avuto origine il nostro sistema, come si potrebbe ammettere che tale materiale non sia ancora esaurito? Ecco adunque che la polvere cosmica, sempre rinnovata per opera dell'irradiazione luminosa, può dare una spiegazione della provenienza delle meteoriti, la cui quantità negli spazi sembra inesauribile.
Infatti la fine struttura granulare dei meteoriti si presterebbe a tale ipotesi. I cosidetti ferri meteorici consistono, secondo il Nordenskiöld, di un tessuto estremamente tenue di diverse leghe metalliche. Tutto indica che queste masse ferrose si siano formate per l'aggregarsi atomo ad atomo, di ferro, nickel, fosforo, ecc. Così può dirsi dei meteoriti rocciosi.
Si avrebbe così un continuo lentissimo scambio di materiali fra le varie stelle, ed anzi l'Arrhenius, riportandosi all'incommensurabile tempo passato, conclude che in origine le varie stelle potessero essere costituite da elementi diversi e che tale differenza possa essere sparita col lungo andare del tempo.
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Sole Nordenskiöld Arrhenius
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