Un essere intelligente, un demone selettore, dotato della più acuta sensibilità di percezione, aprendo a tempo debito le porte lascia passare dall'uno all'altro dei compartimenti le particelle del gas che si presentano colla maggior velocità relativa, e viceversa lascia passare dal primo al secondo quelle che si presentano colla velocità relativa minore. Verrà il momento che uno dei compartimenti conterrà tutte le particelle del gas più veloci e l'altro tutte quelle meno veloci e tale risultato sarà ottenuto senza alcun dispendio di energia col solo impiego dell'intelligenza.
Se devo dire il mio parere, mi pare che questa ipotesi del Maxwel abbia un po' dell'ingenuo. Dato che vi siano velocità differenti nelle molecole di un gas a temperatura perfettamente uniforme, come si può prescindere da un'inevitabile resistenza offerta dalla spinta stessa delle molecole, all'apertura delle singole porte, anche dato pure che fossero eliminate le altre resistenze pegli attriti? E come si può immaginare che possa raggiungersi la separazione delle particelle più veloci, cioè più calde, dalle altre meno veloci e più fredde, col semplice impiego di una volontà superiore, la quale infine non abbia a corrispondere ad un reale ed effettivo impiego di energia?
A che gioverebbe poi che questo essere superiore limitasse l'opera propria alla sola utilizzazione del poco margine di energia che fosse eventualmente rappresentato dalla differenza di velocità fra le molecole più veloci e le meno veloci? Bisognerebbe rendere libera la immensa dotazione che si trova allo stato di equilibrio interno, altrimenti l'Universo dovrà ridursi in breve allo stato inerte, se non vi fosse qualche altra causa di ricupero.
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