Per quanto si debba, quando trattasi del Sole, fare astrazione dalle condizioni speciali in cui siamo abituati a considerare i fenomeni sulla Terra, riesce tuttavia difficile a persuadersi come dei getti puramente gazosi possano slanciarsi dal globo solare fino a quelle enormi altezze e con velocità di più centinaia di chilometri per secondo ed attraverso ad un'atmosfera densissima.
Come dice l'Young (p. 219), se il Sole fosse solido o liquido, si potrebbe capire il fenomeno, paragonandolo alle manifestazioni dei nostri vulcani, facendo le debite proporzioni colle dimensioni del Sole, ma se è gazoso, almeno per la massima parte, ed essendo la sua superficie luminosa o fotosfera costituita di nubi incandescenti, simili a quelle della Terra, tranne che le goccioline d'acqua vi sono costituite da goccioline di metallo, è difficile comprendere come tali nubi possano trattenere i gaz a pressione così elevata da determinare quelle eruzioni tanto violente.
L'Young darebbe la seguente spiegazione del fenomeno:
Il calore irradiato dal Sole dove determinare delle forti condensazioni dei vapori solari. La quantità di calore che irradia in un minuto viene stimata equivalente alla quantità di calore lasciato libero dalla condensazione di tanto vapore d'acqua capace di formare uno strato d'acqua alto due metri.
Ammettendo che il calore latente dei vapori solari sia uguale a quello del vapore d'acqua, nelle nubi della fotosfera dovrebbe per conseguenza condensarsi per ogni minuto una uguale quantità di liquido, cioè per due metri d'altezza.
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