CAPITOLO I.
Azione calorifica dell'etere. Teoria del fuoco centrale.
La materia si può considerare, come già abbiamo veduto, perfettamente trasparente alle vibrazioni dell'etere.
Tutte le proprietà di cui è dotata sono dovute ad azioni o spinte dell'etere, le quali provenendo dall'esterno, arrivano liberamente fino nel più interno dei corpi e dei suoi più grandi ammassi materiali.
Ora però possiamo avere un concetto più chiaro dell'intima costituzione della materia e dei suoi rapporti coll'etere.
Abbiamo già veduto come dalla semplice spinta dell'etere, nello stesso modo con cui ha origine la gravitazione, abbia origine anche la forza detta coesione, che tiene unite fra di loro le molecole dei corpi. Non abbiamo quindi che una differenza di nome, mentre si tratta di una medesima forza.
Ma questo sembra ormai che possa dirsi soltanto per le molecole le quali, conforme la teoria elettrica della materia, si possono considerare circuiti chiusi, saturi, senza alcuna forza propria che sia libera, e quindi inerti, in conseguenza di che sarebbero soggetti unicamente alle spinte dell'etere che chiamiamo coesione.
Procedendo invece oltre la molecola, quando si voglia analizzare la natura della così detta affinità chimica, cioè delle forze atomiche e ultra-atomiche, secondo le moderne teorie, si deve riconoscere che la forza in giuoco non è più di natura "gravitativa", cioè di semplice spinta eterea, ma di natura elettrica. Infatti, l'affinità per la quale gli atomi si raggruppano secondo le leggi della chimica, per dar luogo ai numerosi composti, non sarebbe che un piccolo residuo delle immense forze elettro-magnetiche che tengono raggruppati in gran numero gli elettroni costituenti l'atomo chimico.
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