L'atomo quindi, a differenza della molecola, non è un circuito chiuso, saturo, e non è quindi inerte, ma ha una forza propria residua che si chiama affinità, in causa della quale tende a combinarsi con altri atomi.
Abbiamo detto forza propria, perchè è necessario distinguere le forze elettro-magnetiche di cui sarebbe dotato l'atomo, dalle forze gravitative, ma in realtà, se si vuole analizzare a fondo anche la causa ultima di tali forze, da cui dipende l'origine stessa della materia, si deve riconoscere che tutto si riduce sempre alla causa prima ed unica della spinta dell'etere, anche se si vuol distinguerle dalla gravitazione propriamente detta. In conclusione, tanto la semplice coesione, quanto l'affinità chimica, dipendono sempre ed esclusivamente dall'unica forza universale, la spinta dell'etere, che costituisce il fondamento e l'essenza di tutta l'energia dell'Universo, sotto qualunque forma si voglia considerare.
Questo principio fondamentale e logico sembra che venga perduto di vista quando si parla degli elettroni, poichè si persiste a considerare tali piccoli organi fondamentali della materia come dotati di una forza propria, quasichè fosse ammissibile una forza di carattere così stabile ed inesauribile, senza una causa esterna che la generi e la mantenga.
Volendo indagare adunque l'origine dell'energia degli elettroni, si deve di necessità ammettere che anche l'elettrone sia un organo complesso, costituito di particelle ancora più piccole, raggruppate per numero ed ordine secondo certe leggi fondamentali.
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