È evidente invece che la coincidenza è troppo grande e non certo dovuta al caso e perciò potrebbe venire in appoggio della nostra ipotesi, essendo forse indizio di una legge che regola le vibrazioni dell'etere nello spazio.
Le leggi della gravitazione spiegano in modo perfetto il meccanismo del moto dei pianeti intorno al Sole: ma il primo impulso da che provenne? e una volta ricevuto tale impulso potranno i pianeti mantenersi in eterno in moto sempre nella stessa orbita? Abbiamo spiegato per qual ragione l'etere non offre resistenza al movimento dei corpi celesti: ma sarà questo vero nel senso assoluto, oppure si dovrà ritenere che a lungo andare, una leggera resistenza debba essere risentita? Questo secondo caso si dovrebbe ammettere, avendo dovuto escludere che la velocità dell'etere sia veramente infinita.
E la rotazione dei pianeti e del Sole intorno al proprio asse come può mantenersi? Per la Terra, l'azione delle maree, non certo trascurabile, dovrebbe influire per rallentare la rotazione del pianeta.
Qualche cosa di simile dovrebbe verificarsi nel Sole; la forte differenza di velocità dell'equatore in confronto delle regioni prossime ai poli, è, come abbiamo veduto, l'indizio che l'involucro gazoso si muove passivamente, offrendo certo resistenza al nucleo in movimento. Inoltre, il materiale delle protuberanze lanciato, in tanta copia, in alto dalle parti centrali, non ha, rispetto alla rotazione dell'astro, una velocità tangenziale minore dei punti che successivamente attraversa, salendo alla superficie, e non offre perciò resistenza alla rotazione stessa?
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