Da ciò dipenderebbe il calore interno terrestre e l'elevata temperatura del Sole e la sua straordinaria attività, anche ritenuto che il calore primitivo sia dovuto, come è ragionevole ammettere, alla concentrazione dallo stato nebuloso.
Ammessa questa sorgente, si può dedurne l'importante conseguenza, che lo stato attuale degli astri che si ritiene da tutti come transitorio, possa invece essere considerato stabile, perchè dipende da un vero equilibrio fra l'energia che provenendo dall'esterno colle vibrazioni dell'etere resta imprigionata sotto forma di calore, e quella che viene dispersa dagli astri stessi con le irradiazioni luminose e calorifere e che ritorna in tal modo all'etere senza che sia menomamente perduta. È inutile poi far rilevare quale importanza assuma per tutta l'economia dell'universo questo processo della rigenerazione dell'energia, ammesso dalla Teoria del calore centrale. Per esso infatti, il Sole, le stelle ed i pianeti vengono riforniti mano mano dell'energia consumata e perciò si può ammettere che l'Universo possa essere mantenuto in perenne attività, potendo così ripudiare finalmente il preconcetto così esiziale al progresso scientifico e così contrario alla ragione ed all'istinto, dell'estinzione dell'Universo, più o meno lontana, ma inevitabile e fatale.
È strano poi che la nostra ipotesi dell'origine della materia ci conduca ad una conclusione invece affatto opposta e cioè che l'Universo materiale, se dovesse un giorno cessare, ben lungi dall'essere ciò dovuto ad un esaurimento di energia che non potrebbe in alcun modo ammettersi, potrebbe invece scomparire per una causa del tutto opposta e cioè per un eccesso di energia che ricondurrebbe tutta la materia al primordiale stato etereo.
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