Ancora delle correnti del magma terrestre.
Dopo quanto abbiamo veduto, non dovrebbe esservi dubbio sull'esistenza di queste correnti dominanti dirette dall'equatore verso i poli, ed è certo in tal caso che non solo l'orografia attuale della Terra debba averne risentito l'influenza, ma tutta intera la serie delle epoche geologiche fino dal primo formarsi della crosta solidaFino a che la Terra era ancora tanto calda da mantenersi liquida anche alla superficie, nulla di più semplice che immaginare le correnti che senza alcun ostacolo potevano liberamente dirigersi dall'equatore verso i poli; salvo la temperatura, le correnti attuali dei mari potranno darci un'idea del fenomeno anche se ammettiamo che sul liquido caldo terrestre galleggiassero croste di scorie, trascinate alla deriva in modo analogo ai ghiacci polari.
Ma dobbiamo immaginare la Terra ormai consolidata alla superficie e coperta da una crosta ininterrotta già abbastanza spessa da permettere la condensazione e la precipitazione delle acque e la vita agli organismi vegetali e animali. In tali condizioni le correnti del magma liquido terrestre per la diminuita irradiazione del calore, sebbene un po' diminuite d'intensità, avranno continuato tuttavia il loro corso, come devono avere il loro corso nell'epoca presente, anche se la crosta solida terrestre avrà raggiunto uno spessore considerevole.
Essendo sempre state attive le grandi correnti del magma terrestre dirette verso i poli, al disotto della crosta solida, deve aver dominato durante tutte le epoche geologiche passate una tendenza continua incessante ad uno spostamento verso il nord su questo nostro emisfero, tendenza che ora crediamo poter riconoscere dalla direzione dominante parallela all'equatore delle principali catene di montagne, e sopratutto dalla dispersione fino alle più elevate latitudini dei depositi carboniferi, che si spiegò finora ammettendo un clima caldo ed uniforme su tutto il globo.
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