Ammessa questa tendenza generale dominante della crosta terrestre a spostarsi verso i poli, si può comprendere come, nei punti dove tale movimento fu impedito per qualche ostacolo, possano avere avuto origine le catene montuose e dove invece mancava tale ostacolo, si sia determinata la lenta graduale dispersione verso il nord dei depositi provenienti dal sud.
Noi siamo abituati a considerare la Terra come uno sferoide solido, ma tale concetto è errato; essa è liquida e deve la propria forma rigonfiata all'equatore e schiacciata ai poli all'azione della forza centrifuga sulla massa liquida. L'involucro esterno non è che una pellicola di uno spessore relativamente piccolissimo che nel suo assieme non presenta la minima resistenza, galleggiando e modellandosi interamente sul globo liquido sottostante. In tali condizioni è evidente che la crosta abbia subìto l'influenza delle correnti del liquido su cui galleggia e abbia per conseguenza sempre avuto la tendenza a spostarsi verso i poli. Data tale tendenza, verso le calotte polari dovrebbe essersi formato un grande accumulamento del materiale spinto dalle correnti e quindi in corrispondenza ai poli dovrebbero trovarsi continenti e montagne, e se ciò è il caso del polo sud, si deve invece escludere pel polo nord.
Come si può spiegare questa mancanza?
La crosta terrestre è formata dalle scorie e dalle parti meno fusibili del magma liquido, ed il passaggio dallo stato liquido allo stato solido dipende da una differenza minima di temperatura e anzi si può dire che nella superficie di contatto fra la crosta galleggiante ed il liquido la temperatura è identica, non essendovi fra i due stati, solido e liquido, che una leggera differenza nel grado di fusibilità. Basta perciò che la crosta per un accumulamento di materiale subisca uno sprofondamento, immergendosi nelle parti più calde del magma, perchè subisca una rifusione per di sotto.
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Terra
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