Con ciò si può spiegare come anche vasti brani della crosta terrestre possano scomparire rifusi per di sotto, venendo eliminato il materiale in eccesso.
Ma ai poli deve verificarsi un altro fenomeno: le correnti provenienti dall'equatore che hanno in origine una velocità iniziale dall'ovest all'est, dovuta alla rotazione terrestre di 465 metri per secondo56, incontrando punti della superficie che hanno una velocità sempre minore, devono assumere una direzione obliqua dando luogo alla formazione di un vortice, nel punto di convergenza in corrispondenza al polo. Così in corrispondenza all'asse terrestre, dove si forma la corrente discendente, il materiale solido che galleggia alla superficie per questa specie di risucchio tende ancor più ad essere assorbito dalla corrente.
Questo spiegherebbe come i materiali ed i sedimenti originari della zona torrida, e con questi i depositi carboniferi, abbiano potuto gradatamente, nel lungo volgere delle età geologiche, trasportarsi e disperdersi a brani fino alle più elevate latitudini nordiche.
Ma dobbiamo immaginare il modo di comportarsi delle correnti del magma terrestre sulle scorie che andavano mano mano formandosi sulla superficie. La formazione della crosta terrestre avrà richiesto un periodo di tempo assai lungo. Da prima si saranno formate delle croste galleggianti di piccole dimensioni che si accumulavano verso i poli dove da principio dovevano venire assorbite per rifusione dal vortice polare, ma poi un po' per volta estendendosi sempre più avranno invaso vasti tratti formandosi due calotte continue verso i due poli.
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