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      La forza centrifuga nel Sole, in causa della piccola velocità di rotazione, impiegando all'equatore circa 25 dei nostri giorni a compiere un giro intorno a sè stesso, non ostante il suo grande diametro, è molto piccola, appena 1/10 della forza centrifuga terrestre.
      Non dimentichiamo però che noi non vediamo che la parte esterna di un globo di nubi che ubbidisce passivamente al movimento rotatorio del nucleo interno. Probabilmente la velocità che noi misuriamo all'equatore solare corrisponderà e verrà anche superata dalla velocità equatoriale del globo interno molto più piccolo, dove per conseguenza per la formola v2/r la forza centrifuga sarà notevolmente maggiore.
      Ad ogni modo, come abbiamo veduto parlando della Terra, basta che la forza centrifuga sia appena sensibile perchè le correnti calde ascendenti dal nucleo liquido debbano concentrarsi verso l'equatore, e le fredde discendenti vengano richiamate dalle regioni polari verso il centro lungo l'asse di rotazione.
      Avremo adunque le correnti come abbiamo descritto per la Terra e come abbiamo cercato di rappresentare nella fig. 12.
      Nel caso del Sole bisognerà tener conto però di una circostanza che doveva mancare nella Terra, e cioè del contributo dei liquidi condensati provenienti dalla soprastante atmosfera.
      La grande quantità di calore che irradia verso gli spazi dai gas e dalle nubi incandescenti della fotosfera, deve provocare una pioggia incessante dei liquidi condensati di metalli fusi e di altri liquidi a noi ignoti, relativamente molto raffreddati ma tuttavia, caldissimi.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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