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      Venne calcolato che la quantità di calore, che il Sole irradia in un minuto primo, sarebbe capace di fondere uno strato di ghiaccio alto 15 metri sull'intera superficie del Sole, e corrisponderebbe alla somma di calore lasciato libero dalla condensazione di tanto vapor d'acqua da formare uno strato d'acqua alto due metri. Ora, dato che difficilmente il calore latente dei vapori solari potrà superare quello del vapore d'acqua, si può senz'altro calcolare che i liquidi solari condensati nella fotosfera corrispondano grossolanamente alla suddetta quantità e cioè ad una altezza di due metri per ogni minuto distribuiti sull'intera superficie del Sole.
      Quando consideriamo che sulla Terra i grandi acquazzoni raramente possono dare uno strato d'acqua che arrivi a 5 centimetri o poco più in un'ora, difficilmente potremo farci un'idea della forma che potrà assumere la pioggia della fotosfera per poter fornire una quantità di liquido alta 2 metri per ogni minuto di tempo. Come dice 1'Young60, la quantità dei liquidi versati dalle nubi solari dovrebbe essere così enorme, che le goccie non potrebbero rimanere separate, ma quasi certamente si unirebbero in masse e strati più o meno continui.
      Evidentemente sul Sole le condizioni sono troppo diverse in confronto della Terra, sia per la natura delle sostanze che per la temperatura e la pressione: ma ad ogni modo possiamo farci un'idea della massa immensa di liquidi prodotti dalla condensazione che incessantemente precipitano in basso, sostituiti nella fotosfera da nuovi vapori e gas che continuamente si svolgono dal nucleo e salgono in alto con una circolazione perenne (fig.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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