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      Il globo liquido gira intorno al proprio asse con una velocità probabilmente maggiore della velocità misurata per la fotosfera.
      In corrispondenza all'equatore per una larga zona tale globo deve essere notevolmente rigonfiato, oltrechè per la forza centrifuga, anche per il sobbollimento delle correnti che salgono alla superficie agitata dai getti di gas e dalle esplosioni.
      I getti di maggior forza dobbiamo immaginarli di tale violenza da vincere la gravità solare, l'enorme resistenza offerta dai gas della fotosfera e tali ancora da conservare velocità di 300, 500 e fino 800 chilometri per secondo, raggiungendo, al di fuori della fotosfera, altezze di più centinaia di migliaia di chilometri.
      Ma queste sono le manifestazioni più violente, quelle soltanto che possono rendersi visibili dalla Terra per la formazione delle protuberanze. Ma la maggior parte dei getti non potranno avere la forza sufficiente da spingersi fuori dalla fotosfera e inoltre la massa maggiore dei gas e dei vapori deve svolgersi meno tumultuosamente, ma in tanta copia da costituire una densa colonna ascendente come un unico ammasso tutto intorno al Sole in corrispondenza alle due zone equatoriali, solcato dai getti più violenti delle protuberanze. Questo ammasso di nubi e vapori incandescenti, giunto in alto, si diffonde a destra ed a sinistra per tutte le alte regioni della fotosfera per rifornirla dei vapori di cui rapidamente va esaurendosi per la condensazione.
      Lo strato gazoso costituente la fotosfera, per la sua limitata densità ed il suo grande spessore non può avere che un movimento subordinato al nucleo, ed è perciò che in corrispondenza alle zone equatoriali si riscontra la maggior velocità di rotazione che va gradatamente diminuendo verso i poli.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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