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      Disgraziatamente tale ipotesi è affatto arbitraria, ed io appunto mi permetterei di chiedere al chiaro astronomo, se vi siano in astronomia altri fatti analoghi constatati che giustifichino una tale ammissione. Vi sarebbe veramente il fenomeno detto della precessione degli equinozi, in causa del quale l'asse terrestre va soggetto ad una lenta oscillazione, alla quale corrisponde uno spostamento dell'equatore rispetto al Sole, per cui dovrebbe verificarsi una leggera oscillazione anche dei climi terrestri. Ma la breve periodicità di tale oscillazione, rispetto alla lunga durata delle epoche geologiche, prova quanto in ogni caso debba essere trascurabile la sua influenza sui climi stessi.
      Sta poi il fatto innegabile del parallelismo delle principali catene montuose con l'equatore, e questo non può essere casuale, ma bensì dimostra che l'origine delle stesse è intimamente dipendente da una causa subordinata alla posizione attuale dell'equatore ed al movimento assiale della Terra, che non ha per conseguenza, almeno dalle ultime epoche geologiche, subìto spostamenti.
      Non si dimentichi poi un fatto importante e cioè che con lo spostamento dell'equatore avrebbe dovuto spostarsi anche lo schiacciamento dei poli, e questo certamente non si concilia col postulato della rigidità terrestre, necessario pei calcoli della precessione degli equinozi: non si potrebbe infatti ammettere alcuno spostamento equatoriale escludendo la fluidità o plasticità terrestre, da cui dipendono il rigonfiamento equatoriale e lo schiacciamento ai poli.


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Lo spirito dell'universo
di Olinto De Pretto
Bocca Torino
1921 pagine 268

   





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