L'esistenza di una corteccia terrestre galleggiante, come le scorie di un bagno di metallo fuso, non potrebbe essere più evidente, come infatti dimostrano le pieghe dei sistemi montuosi, le quali ricordano fedelmente le pieghe che si formano sulle pellicole della crema che galleggia sul latte o sulla pellicola di ossido che ricopre il piombo fuso, quando si vogliano rimuovere sulla superficie liquida.
Simili increspature non potrebbero evidentemente formarsi se il globo terrestre fosse tutto solido e nemmeno se la corteccia fosse molto spessa e resistente. Essa deve necessariamente ammettersi relativamente molto sottile ed appoggiata sopra un bagno liquido, analogamente alle pellicole del latte o del piombo fuso.
Basterebbe adunque questa dimostrazione, secondo me inconfutabile, per accettare definitivamente quanto già fu detto in precedenza: "che la Terra è un globo liquido, che deve la propria forma rigonfiata all'equatore e schiacciata ai poli, all'azione della forza centrifuga sulla massa liquida. L'involucro esterno non è che una pellicola di uno spessore relativamente piccolissimo che nel suo assieme non presenta resistenza, galleggiando e modellandosi interamente sul globo liquido sottostante".
Da questo concetto sono molto lontani anche gli studiosi che ammettono la Terra liquida nel suo interno, poichè generalmente nel mentre si ammette l'esistenza di una crosta soggetta a fenomeni di sollevamento e di dislocazione dipendenti da forze sotterranee, indizio di un probabile nucleo liquido a poca profondità, istintivamente in realtà vi è la tendenza a considerare la superficie solida molto stabile, per non dire immobile.
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