Per spiegare l'esistenza di terreni di climi caldi che si trovano verso i poli, tutto si è disposti ad ammettere: che i climi siano radicalmente mutati o invertiti, che un'unica temperatura si stendesse su tutta la Terra, che sia spostato l'asse terrestre o qualunque altra cosa insomma, anzichè ammettere che la crosta terrestre si sia spostata verso i poli: una tale idea non venne in mente finora a nessuno sebbene tanto più semplice e naturale, nemmeno a coloro che applicano su larga scala l'ipotesi dei carreggiamenti.
Le condizioni orografiche attuali risalgono ad un'epoca piuttosto vecchia, poichè i fenomeni di dislocazione da cui ebbero origine, si manifestarono alla fine del Miocene, ma non è per questo da credere che da quel tempo la corteccia terrestre possa essere molto ingrossata: che cosa sono infatti le poche decine di migliaia di anni passati da quell'epoca? In così breve tempo rispetto alle lunghe età geologiche, le condizioni interne del nostro pianeta ben poco possono essere mutate.
Quale spessore possa avere la crosta solida, difficilmente si potrà stabilire. Vi è il fatto constatato in infiniti scavi sotterranei, della progressione della temperatura sprofondandosi nel sottosuolo a partire dallo strato di temperatura costante, che può dare qualche idea.
In ogni latitudine bisogna discendere ad una certa profondità per trovare lo strato in cui si riscontra una temperatura costante in tutte le stagioni dell'anno, corrispondente presso a poco alla media temperatura annua esterna.
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Terra Miocene
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