Ebbene, conviene dire che un tale vocabolo, inteso nel senso vero come generalmente viene interpretato, cioè un fenomeno dovuto ad una spinta dal basso all'alto, per una causa interna, è improprio e, in generale, anche errato, poichè i veri sollevamenti interpretati in senso così ristretto, non sono in natura che un'eccezione, tanto da dover quasi concludere che non esistano, nella fase attuale della Terra, nemmeno forze sufficienti a determinarli.
Può essere che la Terra abbia attraversato, durante il corso della sua evoluzione, una fase di grande attività vulcanica, che potrebbe dirsi fase lunare, della cui straordinaria attività fanno sulla Luna testimonianza i numerosi vulcani estinti che ricoprono l'intera sua superficie. Fu un'attività violentissima che si esaurì completamente col rapido raffreddarsi e consolidarsi di quel pianeta.
Per la Terra, se vi fu, come è probabile, un periodo analogo di grande attività vulcanica, che potrebbe chiamarsi anche reattiva, poichè probabilmente dovuta alla violenta reazione fra i varî elementi che esistevano in precedenza allo stato di dissociazione, l'effetto esteriore dovette risolversi in un generale sobbollimento per lo sviluppo di gaz e vapori, senza che potessero formarsi gli apparati vulcanici esterni che invece nella Luna sorsero e si conservarono pel suo pronto consolidamento.
Durante la supposta grande attività chimica che avrebbe attraversato la Terra, gli ossidi ed i silicati ed altri composti vennero alla superficie come le scorie galleggianti di una caldaia di metallo liquido.
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