..." Supponiamo che un pittore faccia un quadro rappresentante una tempesta; lo accuserete voi di negare il sole e l'azzurro? Tutto ciò che potrete domandare è che egli dipinga bene il suo quadro. Quest'altra volta egli farà un mare tranquillo... se non farà un'altra tempesta, per disposizione naturale dello spirito, per una preferenza tecnica, per una ragione qualunque che egli potrebbe anche non dire....
Discorrendo parecchi anni or sono col Capuana di queste, cose - portavo allora intatta la mia verginità letteraria - pensando alla facilità con cui si formano i giudizii di questo genere, io feci all'amico mio una proposta. "Vi incolpano di non sapervi aggirare se non nei bassi fondi sociali? di non avere delicatezza, fantasia, simpatia? Scrivi un romanzo idealista, in cui siano soltanto passioni esaltate, caratteri nobili, azioni generose; in cui ritrarrai un ambiente elevato, i cui personaggi porteranno dei titoli sonori o rappresenteranno l'aristocrazia dell'ingegno; in cui non si sentirà l'odore del popolo zoliano, ma quello degli estratti doppii alla moda.... Scrivi un romanzo romantico, secondo vuole lo stile, dimostra come sia molto più facile che non lo scriverne uno naturalista; è probabile che, dopo, ti lasceranno in pace!" L'idea piacque al Capuana, e con la felice versatilità dell'ingegno che gli ha permesso di passare da Giacinta a C'era una volta, dallo Spiritismo ai Semiritmi, egli avrebbe sicuramente fatto del Feuillet da confondersi col genuino; la storia delle sue contraffazioni avrebbe contato un gustoso capitolo di più.... Altre cure gl'impedirono di porre ad effetto questo disegno; io lo ricordai quindi naturalmente dopo la pubblicazione del mio libro, allorchè accuse simili a quelle fatte al Capuana si fecero a me; allorchè Ella, dimostrandomi l'alta stima - furono sue parole - in cui teneva il mio ingegno, mi disse che avrebbe voluto vederlo impiegato in modo migliore.
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