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- Una lezione di psicologia?
- Avete ragione; ma perchè avete torto! Torniamo all'argomento. Io ho letto, per esempio, tutti i vostri libri; essi lasciano un sapore molto amaro - vi hanno perfino fatto una colpa del vostro pessimismo! Ora, che cosa direste voi se io affermassi che questo vostro pessimismo deriva da una persuasione di dolore, non da un dolore veramente provato? Mi rispondereste che credere di soffrire val quanto soffrire realmente! Non è vero? E voi mi dareste causa vinta!... Perchè di tutte queste dolci e torturanti credenze, dell'amore, della poesia, dell'ideale, noi siamo tutti capaci; perchè vi sono dei momenti in cui tutta la nostra anima vibra come se fosse per spezzarsi, in cui soltanto l'inverisimile è vero; perchè, malgrado i nostri capelli bianchi, malgrado la severità dei nostri studii, noi piangiamo se una canzone echeggia da lontano, nell'ora del tramonto, e daremmo - che cosa? - per poter fare ancora della rettorica!...
Paolo Dinolfi guardò un momento negli occhi l'ingegnere Ferrieri.
- Lei può dunque garantirmi l'autenticità di questo documento?
- Ne dubitate ancora? Ma io non posso darvi che la mia parola! È un'antica storia, ignorata da tutti. La donna è morta, sono molti anni....
- E l'uomo? - interruppe l'altro.
- L'uomo, - rispose l'ingegnere, dopo un momento di esitazione - l'uomo che passava quella notte a scrivere la sua confessione, e che, all'alba, dopo aver baciato lievemente in fronte i suoi cari, usciva armato del suo revolver, ben deciso a farla finita appena avrebbe provveduto al recapito della sua lettera, l'uomo è qui, dinanzi a voi.
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Dinolfi Ferrieri
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