Subito dopo, un'esultanza gli era entrata nell'anima. Conosceva dunque da vicino, e avrebbe d'ora innanzi potuto vedere spesso, intimamente, la donna di cui aveva tanto sentito parlare da un mese soltanto che aveva posto piede a Napoli, ed alla quale si era spesso sorpreso di pensare con un segreto sentimento di desiderio, con una vaga aspirazione, come verso una creatura superiore, più degna e più capace di amore fra tutte quelle vane ombre che gli erano sfilate dinanzi?...
Credutosi fin lì al sicuro da nuove passioni, certo di aver chiuso da molto tempo e per sempre l'êra delle pazzie, era bastato il dolcissimo sguardo che la baronessa gli aveva rivolto, il soavissimo suono delle parole che gli aveva dette, per gettarlo in una specie di esaltazione lirica, in una sovraeccitazione di tutte le potenze dell'anima e del corpo, che gli amici incontrati al passeggio, al teatro, al circolo avevano subito notato con meraviglia.
Più tardi, la prima volta che egli si presentò a Villa Valdonica, a Posillipo; quando entrò in quello che doveva chiamare il suo santuario; quando bevve l'incanto della grazia di quella donna, del suo spirito, della sua simpatia; quando l'accompagnò per le vie, col braccio deliziosamente intorpidito dal braccio che ella vi appoggiava, la passione di Andrea Ludovisi non conobbe più limiti. E insieme con l'amore, con un amore timido, rispettoso, di cui l'uomo avvezzo a prendere son bien dove lo trovava, senza scrupoli o riguardi, non aveva ancora un'idea, sorgeva in lui un sentimento ancora più nuovo, una specie di rimorso di contribuire alla perdita di quella donna, contro la quale aveva sentito scatenarsi il disprezzo, le derisioni, le malignità di tutta Napoli.
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