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      Che cosa vi era stato nella vita della baronessa? Andrea Ludovisi non lo sapeva con precisione; sapeva che era da molti anni divisa dal marito, che si parlava di parecchi amanti, che era stata a lungo fuori di Napoli, dove il soggiorno le era divenuto, un tempo, impossibile. Di pił il Ludovisi non sapeva, non voleva sapere. Una volta che, al Gran Caffč, fra una comitiva di conoscenze, il discorso era caduto su di lei, egli fu visto andar via di furia, senza salutare nessuno. L'infinita tristezza che aveva sorpreso nell'accento, nelle parole, nelle altitudini della baronessa Costanza, l'espressione di indiscutibile sinceritą che ella aveva messo nel confessargli i dolori provati, il vuoto fattosi nel suo cuore, la finale inutilitą della sua vita, lo avevano guadagnato alla sua causa, se non fosse gią bastato l'amore. E a misura che cresceva in lui la compassione ed il rispetto per l'infelicissima donna, pił gigante si faceva l'amor suo; e, per un fenomeno sincrono, pił assurda diventava ai suoi occhi l'idea di confessarglielo.
      Dichiarare un amore, č meno offrirlo che domandarne il ricambio; e Andrea Ludovisi non aveva pił l'ingenuitą che presume contentarsi di una muta ed unilaterale adorazione. Bisognava far dunque la corte alla baronessa, ottenerne l'amore, affinchč il giorno dopo tutta Napoli fosse piena dell'avventura; affinchč la gente sorridesse pił malignamente al passaggio della donna adorata, affinchč il suo nome fosse trascinato nel fango!... Egli, che aveva votato un culto quasi religioso alla baronessa Costanza; egli, che le aveva innalzato un altare ai cui piedi, come un incenso, vaporava tutta l'anima sua; egli, egli stesso, avrebbe determinata la sua completa, definitiva ed irreparabile rovina!


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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