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      Qual era il sentimento che persuadeva la baronessa a tollerarli? Il bisogno di distrazione, per grande che potesse essere nella infelicitą dei suo isolamento, non spiegava abbastanza. Una situazione eccezionale non si affronta coscientemente senza l'impulso di circostanze eccezionali; ed era infatti una specie di sfida a quella societą ipocritamente timorata da cui ella si sentiva messa al bando immeritamente, era una specie di ostentazione di successi, di corteggiamenti, di attrattive irresistibili, quella con cui ella intendeva rispondere all'ostilitą delle donne in situazioni legittime. Soltanto, come sempre quando la passione fa velo alla mente, ella conseguiva senza accorgersene, o meglio senza volersene accorgere, un opposto risultato, fornendo ella stessa nuove armi ai suoi avversarii.
      Andrea ne soffriva profondamente, e per una antipatia impulsiva ed invincibile tutto il disdegno provato per quella gente frivola, inetta, malvagia, si era concentrato verso uno solo: il cavaliere di Sammartino, un siciliano spavaldo, provocatore, la cui splendida esistenza era un enimma per tutti. In veritą, egli non era fra i pił assidui attorno alla baronessa; ma in questa stessa specie di indifferenza metteva una malignitą maggiore, con quell'aria di fastidio che egli prendeva in sua presenza, quasi gli fosse finalmente venuta a noia quella relazione e non la spezzasse per un sentimento di dovere increscioso, ma inevitabile. Fuori, egli era uno dei pił accaniti denigratori della baronessa.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





Sammartino