Pagina (104/229)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ... La giornata era sempre tersissima.
      - Che cos'hai? Ti senti male?
      L'Albani si era passata una mano tremante sulla fronte.
      - Non è niente, è che hai ragione.... Io sono stato un anno pazzo....
      Il pittore stava per dire: «Un anno soltanto? vuoi dire un po' sempre....» ma era tanta la tristezza dipinta in volto all'Albani, che chiese invece premurosamente:
      - Tu?
      - Io stesso.
      - E come?... perchè?... Mentre io sono stato fuori?... Nessuno me ne ha detto niente.... E come?... perchè?...
      - Perchè?... Per aver voluto innalzarmi da terra, per aver voluto stringere delle nubi, per essermi dimenticato che ero la più miserabile delle creature: un uomo!...
      Dimenticando il suo pastello, Anastasio Natali esclamò:
      - Allora, sentiamo.
     
      L'Albani lasciò cadere la testa sul petto, socchiudendo gli occhi. Poi, scuotendosi:
      - Ti aspetti tu forse qualcosa di straordinario? delle avventure rare od intricate?... È una storia semplicissima, la storia di una passione come se ne possono vedere tutti i giorni. Soltanto, era la mia prima passione....
      - O tua moglie?
      - Mia moglie? Ah, tu credi che io l'abbia amata di amore? che io l'abbia presa di mia propria volontà?.... Me l'hanno data a diciannove anni, perchè era mia cugina, perchè avevano stabilito che dovesse esser così.... Le ho voluto bene, in un certo modo. Che cosa sapevo della vita fino a venticinque anni? Che cosa sapevo in quel miserabile paese, dove un libro era un oggetto della più grande rarità? Eppure, qualcosa bolliva dentro il mio cervello!... Si venne a Napoli.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





Albani Albani Anastasio Natali Albani Napoli