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      «Sol di settembre, tu nel cielo staiCome l'uom che i migliori anni finì
      E guarda triste innanzi: i dolci raiTu stendi verso i nubilosi dì.»
     
      Egli si ripeteva i versi del Carducci, ma non più col muto strazio d'una volta, sibbene con una specie di commiserazione per quella natura che si sarebbe tra breve assiderata, per tutti gli esseri che la morte aspettava e per sè stesso ancora....
      A un tratto, s'intese un rumore di passi sull'acciottolato della viottola. Come l'Olderico si voltò, vide due dame avanzarsi per la spianata.
      - Signora marchesa!
      - Oh, voi, Olderico! Quale fortuna!... Ci accompagnerete fra gli orrori di questo speco, non è vero? Noi veniamo a farci monaci, come Eleonora nella Forza del Destino. Voi non vi conoscete? Il cavaliere Guido Olderico.... la duchessa di Neli Valformio.... O da che parte si va pel romitorio?...
      - Ecco, da questa parte....
      L'Olderico dava la destra alla duchessa, che restava così in mezzo. Ella portava un abito grigio, di lana, semplicissimo; dei guanti grigi, e una cappottina grigia ancor essa. Non un gioiello, nè orecchini, nè braccialetti. Una broche a ferro di cavallo le fermava soltanto il colletto un poco alto, che le dava un'aria quasi maschile.
      - Se questi buoni frati - diceva la marchesa di Crollanza - mi dessero un terno, un terno piccino piccino, io mi dichiarerei soddisfatta della mia passeggiata. Non parlo del vostro incontro, Olderico, che è un altro terno. Lo giocherete anche voi, quello dei frati; non è vero? Io vorrei vincere un milioncino.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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