Pagina (120/229)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ...
      La duchessa guardava il paesaggio tutt'intorno, distratta, come un poco infastidita da quel chiacchierio.
      - Con Enrichetta si diceva che cosa si sarebbe fatto se trovassimo un milioncino, in tanti biglietti, per terra, in mezzo alla strada. Per me, dico la verità, mi farebbe molto comodo; lo intascherei!... Non farebbe anche comodo a voi?
      - Ohibò! Io lo consegnerei al signor questore e mi prenderei gli elogi dei cronisti!...
      Ma, ridendo con la marchesa, egli aveva gli occhi alla sua compagna, sempre seria e un po' triste.
      Come egli ebbe picchiato al portone, la figura di un fratello dall'ispida barba nerissima si affacciò al finestrino.
      - È permesso visitare il romitorio?
      La testa scomparve, e il portone si schiuse a mezzo. Per la prima, risolutamente, la duchessa di Neli entrò. La marchesa esitava, si guardava attorno, guardava l'Olderico, quasi a rassicurarsi. Finalmente raccolse la sua gonna di peluche mousse, a larghe bande di ricamo a rilievo; chinò un poco la testa su cui portava un cappello a larghe tese in feltro oliva, con una ricca guarnizione di piume mousse a sfumature cascanti da un lato, e si decise a seguire l'amica.
      Nella corte, le foglie secche dei castagni avevano formato un grosso tappeto su cui le vesti femminili sfrusciavano. Il fratello, con la schiena curva, il rosario ballante dalla cintura di cuoio, i piedi nudi negli zoccoli di legno, faceva strada in silenzio. Dinanzi alla scala, le paure della marchesa si rinnovarono. La sua amica era già scomparsa, che ella non aveva ancora salito un gradino.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





Enrichetta Neli Olderico