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      In una rapida evocazione, riprovava allora le inquietanti impressioni dell'adolescenza, quando veniva di tratto in tratto nel sontuoso palazzo degli avi, e come dietro un sipario intravedeva il magico spettacolo del mondo e delle sue attrattive; allora, l'acuto profumo dei fiori freschi, unica nota vivace profusa su quegli altari quasi nudi, gli procurava un turbamento profondo.... Un istante dopo, la crisi era superata; egli aveva degli slanci interiori di sommessione, di sacrifizio, che lo redimevano ai proprii occhi; mentre l'ostia si alzava, in un nembo d'incenso, egli si prostrava con lo spirito, si faceva umile, si annichiliva, e nel suo volto non si leggeva più che una pietosa serenità....
     
     
      II.
     
      La messa era finita. Come le sacramentali parole furono pronunziate, si levarono per la piccola chiesa dei rumori diversi: urti di sedie rimosse, stropiccii di passi; e padre Ladislao, passato nella sacrestia, si disponeva a spogliarsi dei suoi paramenti. Ad un tratto, il giovane seminarista che aveva servito l'uffizio e che si era attardato in chiesa, venne a raggiungerlo con un'animazione nel bel volto bianco dagli occhi intelligenti.
      - Padre Ladislao, - diss'egli, mostrando col braccio disteso la porta di legno scolpito a bassorilievi, - vi è in chiesa una signora, una signora entrata a momenti, che domanda di lei, per confessarsi....
      - Ebbene?
      - Che cosa debbo dirle?
      - Che vengo subito.
      Il seminarista scomparve, intanto che padre Ladislao finiva di rivestirsi, con una lentezza un poco in contraddizione con la sua risposta.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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