...
Ella balbettò:
- È orribile!... È orribile!
La voce tacque un istante, un rapido istante; poi riprese:
- Fin quando la colpa ispira quest'orrore, non bisogna disperare. Vi sono delle leggi che regolano tutto: il mondo materiale come il mondo spirituale, l'universo come la vita. Tutto ciò che offende la legge è condannato naturalmente a perire; la colpa porta con sè il gastigo immancabile.
- O padre, basterà dunque astenersi dal peccare per paura della punizione?
- -Bisogna ancora alzar gli sguardi in alto.... ma non tutti ne sono capaci.
Vi era una impercettibile intonazione di durezza nella voce che aveva pronunziate quelle parole e che, subito dopo, si era spenta. La donna aveva preso a respirare affannosamente, rovesciando un poco la testa, come in cerca d'aria. Poi, riavvicinandosi alla finestrella, nascondendosi la faccia tra le mani, mormorò rapidamente:
- Misericordia.... misericordia di me! Perdono, Signore, pietà!...
Un silenzio di qualche momento, durante il quale non si sentiva altro che il respiro affannoso della penitente. Dall'interno del confessionale, nessun segno di vita, come fosse deserto. Poi, una voce ne uscì, più profonda, più velata, trasformata così che non pareva più quella di prima.
- Nessuno domanda invano pietà, nessuno si rivolge invano alla eterna misericordia. Il pentimento è il lavacro di tutti gli errori; il ritorno dell'anima che minacciò di smarrirsi è ancor più festeggiato tra gli eletti....
La voce si faceva a poco a poco sempre più fievole, si spegneva, moriva.
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