Ella si passava ora una mano sulla fronte ardente, ne scostava nervosamente i riccioli dei bruni capelli.
- Sì, sì; io sono colpevole, più di quanto ho detto, - balbettava ansiosamente. - Io non ho detto tutto, e questa è una nuova colpa.... Il peso del mio secreto mi soffoca, mi toglie il respiro.... Ho giurato a due uomini..., ad uno dinanzi alla legge umana e divina; all'altro dinanzi alla mia coscienza.... E non debbo, mio Dio! ingannar l'uno, e non posso scordarmi dell'altro!... Come ho resistito, quante volte ho pregato il Signore di darmi quella forza che a poco per volta mi è venuta mancando, quante volte ho invocato la generosità di quell'uomo sempre più insistente....
La voce disse, duramente:
- Non bisogna contare sulla generosità degli uomini.
- Ah, sì! è stato forse questo il mio errore; è per questo che mi sono sentita trascinare sempre più vicino all'orlo della colpa, da rasentarlo.... da esser considerata come perduta.... Ah, che dolore e che vergogna, all'accusa menzognera! Perchè non è vero, padre! perchè se ho peccato col pensiero, non ho peccato con le opere!... E non esser creduta! E non aver nessuno al mio fianco, dinanzi a cui piangere le lacrime dell'innocenza e del rimorso; dover comporre una maschera di serenità dinanzi all'uomo che ho offeso: non trovarmi accanto mia figlia... Io piangerei dinanzi ad essa, ma non sarei costretta ad arrossire; lo giuro a Dio, sulla mia salute eterna.... Padre.... Padre, mi ascoltate voi?
La voce rispose, dolce e lieve:
- Ti ascolto, figlia mia, come ti ascolta tua madre di lassù....
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Dio Dio
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