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      - Ladislao, ragazzo mio!...
      Il nuovo venuto prese una di quelle mani, la portò alle labbra e la baciò. Poi, curvandosi un poco, quasi in ginocchio e con la testa bassa:
      - Padre, - disse, - sono venuto per confessarmi.
     
     
     
      UN CASO IMPREVISTO.
     
     
      Come le carrozze si fermarono dinanzi alla porticina della casa in costruzione, e ne cominciarono a discendere i padrini col fascio delle sciabole avvolte in un vecchio panno verdastro di tavolo da giuoco, la comitiva raccolta nel Caffè della Stazione, in fondo alla piazza lì dirimpetto, si agitò.
      - Eccoli!... Eccoli lì!
      - Ci sono tutti? - chiese il Monterani.
      - Manca ancora il marchese. Quello lì non è il dottor Salandri?
      - E l'altro dottore?
      - Non si vede. Sono già le tre.
      Tutti gli occhi erano rivolti da quella parte; il cameriere, col tovagliolo sotto il braccio, se ne stava fermo sull'uscio a curiosare.
      - Ed il motivo di questo duello? - chiese l'avvocato Corsi. - Se ne sa nulla?
      - È semplicissimo. Luzzi annoiava il marchese con le sue assiduità presso la moglie.
      - Ed il marito non ha trovato di meglio che mandarlo a sfidare?
      - A proposito, - interruppe il Monterani rivolgendosi a Baldassare Gargano, che non aveva ancora aperto bocca. - Tu non sei stato pregato dal marchese di rappresentarlo?
      - Sì, ma non ho accettato.
      - Hai delle ragioni speciali?
      - Ho giurato, dopo l'ultima volta che presi parte ad una quistione d'onore, di non fare più il padrino a nessuno.
      - Perchè?... Che cosa ti è successo?
      - Una scena che non dimenticherò mai più.
      - Qualcuno dei combattenti è rimasto sul terreno?


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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