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      - Se voi volete - riprese il narratore - che io vi ridica in qual modo da una questione d'arte il discorso sdrucciolasse a poco a poco nella maldicenza, io non potrei contentare la vostra curiosità. Sapete come avviene: una parola tira l'altra: si sa donde si parte, non si sa dove si va a parare. Si parlava di uno scandalo scoppiato in una famiglia dell'alta società, uno dei soliti drammi domestici: il marito che scopre la colpa, la moglie che deserta la casa coniugale per seguire l'amante.
      «Povero Geppino, - esclamava il Vialli, parlando di quest'ultimo - che tegola sul capo! Queste cose, da principio, sembrano il paradiso, come all'amante di Saffo pareva il paradiso salir le scale di casa portando l'amica sulle braccia. Arrivato in cima, stava per morire dalla stanchezza!...» Non so più chi osservò: «Quando si affronta una situazione, si ha il dovere di subirne le conseguenze.» - «Non dico il contrario - rispose lentamente il Vialli, studiando se gli convenisse di tirare la sua palla sulla bianca o sulla rossa. - Non dico di no.... ma l'adempimento di un dovere non è sempre una cosa allegra.... - E, mancata la carambola: Il malanno al dovere!... La fortuna è di poter rompere a tempo!...» L'Ansaldi, anche lui, sbagliò il suo colpo. «Alla rivincita!... - disse il Vialli, ma irritato da un nuovo sbaglio: - Le liberazioni, - esclamò, - come quella della Bauern non capitano tutti i giorni!...»
      «Amici miei, io non so ripetervi quel che provassi in quell'istante. Che cosa voleva dire il Vialli?


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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