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      Io ne esamino la forma, ne studio il suono, cerco di scoprirne il significato recondito: Mai! mai! mai!...
      Ed è vero? ed è possibile?... Le divine emozioni che io ho provate nella presenza di lei, la luce che si irradiava dai suoi occhi fin nei recessi dell'anima mia, le sussurranti armonie della sua voce, la muta comunione degli spiriti, tutto questo sta per finire?... Nulla di ciò che si è destato in me, degli ardori, delle tenerezze, degli entusiasmi, dei fremiti, dei delirii, degli sconforti, delle esultanze, nulla, nulla di tutto questo resterà?... Come un bolide che solca luminosamente l'oscurità dei cieli, e che si dissolve in una pioggia d'oro, questo tumulto dell'anima amante si dissipa?... svanisce?...
      Mai! Mai! Mai!...
      L'oscurità si fa tutt'intorno, un crespo avvolge tutte le cose. È lutto nel cuore, è freddo nella natura.... O glorie di luce raggianti nei crepuscoli estivi! O voci misteriose parlanti nelle paci delle notti imbalsamate! O sospiri esalanti dai fiori oppressi di voluttà!...
     
      Notte.
     
      Prima che ella parta, prima che ella muoia, prima che io la perda per sempre, non troverò io la parola da tanto cercata? O voi, poeti innamorati, o voi, sacerdoti prostrati nella polvere, o voi tutti che nutrite un'aspirazione suprema, che rivolgete all'alto gli sguardi, non mi suggerirete voi la parola finora indarno cercata?
      Gl'istanti fuggono e il mio pensiero s'arresta. Nessuna idea più vi si svolge, nessuna imagine più vi si affaccia. Io sono colpito da una paralisi spaventevole: la paralisi della mente.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229