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      ... Uno schioccar della frusta, ed il trotto riprendeva, più serrato, al cessare dell'erta. La pieve di S. Lorenzo.... il Belvedere... il crocevia della Pineta.... Finalmente! Egli saltava dalla carrozza non ancora ben ferma e spariva per la viottola sassosa, incassata fra gli alti muri da cui sporgevano l'edera e i rovi. Ah! la porticina del parco!... Ella era lì, pallida, tremante... lo afferrava con una mano, mentre portava con l'altra un fazzoletto alla bocca.... - Che è stato? In nome di Dio, che è stato?... - Ella non poteva parlare, in preda a un moto convulsivo, che dal petto le saliva alla gola, soffocandola; pure trovava la forza di toglierlo di lì, dove potevano essere scorti, e di trascinarlo verso lo chalet nascosto dietro la cinta delle araucarie e dei cedri del Libano. Lo chalet! l'angolo più remoto e silenzioso del parco! il paradiso terrestre! il luogo verso cui sempre volava il suo pensiero, sulle ali del desiderio! il testimonio di una felicità che egli aveva sperato inesauribile!... - Ma che cosa era dunque successo?... - Inginocchiata sul tappeto di stuoia, con le braccia distese verso di lui, ella balbettava disperatamente: È finita! È finita!... - Come? perchè? chi poteva avere la forza di opporsi al loro amore, di sciogliere i loro corpi da una stretta come quella che ora li avvinceva, faccia a faccia, tremanti, ansiosi, smarriti?... - Mio marito.... - Ebbene?... - Ha tutto scoperto.... - Non è che questo? - E parte, domani! gli ordini sono dati, tutto è disposto.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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