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      L'uscio si schiuse. Nella semi-oscurità che al sopravvenire del crepuscolo aveva invaso la stanza, ella scorse la figura di Roberto. Prima ancora che avesse avuto il tempo di ricomporsi, se lo vide inginocchiato dinanzi nasconderle la testa in grembo.
      - Emma! perdono....
      Ella lo attirò a sè, lo baciò in fronte, lo accarezzò, passandogli e ripassandogli una mano fra i capelli.
      - Oh sì, Roberto... povero Roberto mio!...
      Vi fu un istante di silenzio. La donna riprese:
      - Senti, Roberto... io vorrei dirti una cosa.... - Ella parlava pianissimo. - Se sarà una bambina... nostra figlia si chiamerà... Bianca....
      - O buona!... o Emma mia buona!...
      Le loro teste si confusero di nuovo. Come era già buio, egli non potè vedere gli occhi di lei, dove luccicavano due lacrime.
     
     
     
      LE DUE FACCIE DELLA MEDAGLIA.
     
      L'egoismo, se dobbiamo esser sinceri, è il sostrato costante di tutti i nostri molteplici sentimenti; nè, per verità, esso dovrebbe venirci rimproverato, dipendente com'è da un'illusione di ottica morale comune ad ogni uomo. Poichè tutti gli esseri e tutte le cose in tanto esistono in quanto sono pensati da noi, è naturale che ciascuno di noi si creda il centro intorno a cui gravita l'universo, e che le ragioni dell'io siano considerate come le sole attendibili. È presumibile che se lo specchio avesse una coscienza, esso affermerebbe soltanto la esistenza di ciò che vi si riflette; ma, siccome facendo riflettere uno stesso oggetto in due o più specchi, ciascuno di questi lo vedrebbe sotto un angolo necessariamente diverso, i giudizii che essi darebbero sulla forma dell'oggetto non potrebbero mai essere identici.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





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