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      .. Era egli tanto sicuro di sè da poter sentire impunemente tutto ciò che ella gli avrebbe detto? Era ben sicuro che il fuoco di quell'amore fosse tutto ridotto in cenere? Non temeva egli che alle parole della donna, alla evocazione di un passato che formava l'orgoglio della sua vita, il fuoco divampasse nuovamente, come al soffio vivificatore dell'ossigeno?... Egli non era più giovane, gli anni erano passati anche per lei; ma, non avendola più incontrata, egli non sapeva imaginarla altrimenti che quale l'aveva lasciata. Rivedendo quella gentile figura, ricordandone tutta la seduzione, tutto il fortissimo incanto, la sua paura cresceva: sarebbe bastata una sola parola perchè egli avesse tutto dimenticato: la serietà della sua vita presente, i doveri della sua posizione, i mille pericoli di un tardo ricominciamento...
      Un piccolo rumore lo richiamò alla presente realtà: il servo, insospettito dal lungo silenzio intanto che l'ora del desinare era trascorsa, gironzava nella stanza attigua. La sera era già discesa, soavissima. Ora sarebbe stato impossibile di leggere la lettera senza fare accendere un lume. E traendo profitto da questo nuovo pretesto di ritardo, il Landini si era tolto dalla finestra, e rovesciatosi sopra un divano, aveva ripreso a fantasticare.
      Quel fenomeno costante pel quale, se qualcosa ci sta a cuore, noi troviamo subito mille ragioni che ce ne dimostrano la convenienza, si ripeteva in lui. Tutto alla evocazione di quel passato, egli trovava ora dei motivi che lo spingevano sempre più per quella via.


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Documenti umani
di Federico De Roberto
Treves Milano
1888 pagine 229

   





Landini