Pagina (164/249)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Parlai dei miei studi, delle mie aspirazioni, dei miei ideali, dei miei giovani, acceso in volto, tutto dentro in quei pensieri, e quasi dimentico che lei fosse lí. "Cosa è la vita senza la gloria? E la donna è nemica della gloria, e distrae la gioventú, e la tira nell'ozio". "La donna è il demonio", interruppe lei con un ghigno che aveva del beffardo. Ma io non la sentivo e tiravo innanzi e rinforzavo la voce, insino a che ella, perdendo la pazienza, mi afferrò la mano per aria, facendo: "Uh! uh! uh! E finiscila mo. Capisco che sei venuto qua per farmi il predicatore, per farmi il casto Giuseppe". Questa sua uscita mi troncò la parola, e la guardai e mi parve bellina, e raddolcii la voce. "Questo vi posso promettere, - conchiusi, - che se mi amate per davvero, nessun'altra donna porrò in vostro luogo". "Per ora, me ne contento", disse lei.
      Cosí infocati, facemmo molta strada, e giunti a una svoltata che menava in città, e visto che lei tirava per diritto, dissi: "Dove si va?" "Dove amor ci porta", disse lei ridendo. E io la guardava con la faccia imbrogliata. Volevo dire e non volevo dire. E finalmente dissi: "È tardi; torniamo di qui". Lei mi fece una mossa col muso, come a dire: "Questi non è buono a niente". Io le dissi che zio Peppe mi aspettava, e che avevo promesso di fare una passeggiata con lui. "Vai dunque con zio Peppe; io me ne vo' sola". E mi fece un tale gesto di sprezzo, ch'io mi sentii freddo. Cercai di rabbonirla, e mi seguí mormorando. Giunti in giú, quando la strada era piena di gente, dissi: "Addio, ora possiamo dividerci". "Già, perché ti veggono i tuoi scolari". E mi voltò le spalle.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Giovinezza
Frammento autobiografico
di Francesco De Sanctis
pagine 249

   





Giuseppe Peppe Peppe