Pagina (201/249)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      La stessa grande divisione di prosa e poesia non basta a determinare i generi, perché lo stesso contenuto si esprime in poesia e in prosa, secondo le sue impressioni nel tal tempo e nel tal luogo. Per esempio, il poema epico e la storia appartengono allo stesso genere, quantunque l'uno sia poesia e l'altra sia prosa. I generi e le loro forme hanno la loro origine e il loro andamento nella storia dell'umanità, attraverso i secoli. Il linguaggio dell'immaginazione e del sentimento precede il linguaggio della riflessione. Perciò la poesia apparisce prima, e la prosa è invece il tardo frutto dell'intelletto venuto a maturità". Queste osservazioni parvero nuove, perché Giambattista Vico era piú ammirato che studiato. Io per conclusione feci una lezione sulla Scienza Nuova, che destò nei giovani il desiderio di quello studio, e parecchi andarono a sentire le dotte lezioni di Enrico Amante sopra il Vico.
      Il primo linguaggio dell'anima fu la lirica. E di qui cominciai il mio corso. La distinsi, secondo il contenuto, in religiosa, eroica ed amorosa. Toccai della lirica greca e romana, riserbando la trattazione a un corso speciale. Mi fermai molto sulla lirica ebraica, esaminando in ispecie il libro di Giobbe, il canto di Mosè dopo il passaggio del mar Rosso, i Salmi di Davide, la Cantica di Salomone, i Canti dei profeti, specialmente d'Isaia. Avevo sete di cose nuove, e quello studio era per me nuovissimo. Non avevo letto mai la Bibbia, e i giovani neppure. Con quella indifferenza mescolata di disprezzo, che allora si sentiva per le cose religiose, la Bibbia, come parola di Dio, moveva il sarcasmo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La Giovinezza
Frammento autobiografico
di Francesco De Sanctis
pagine 249

   





Giambattista Vico Scienza Nuova Enrico Amante Vico Giobbe Mosè Rosso Salmi Davide Cantica Salomone Canti Isaia Bibbia Bibbia Dio