[Nella Nuova Antologia dell'ottobre 1872, vol. XXI, pp. 233-51].
III
LA MATERIA DE' «PROMESSI SPOSI»
- Che fa Manzoni? - domandava Goethe, e Cousin: - Fa un romanzo, con l'intenzione di una maggiore esattezza storica che non è in Walter Scott, e di un'applicazione precisa del vero metodo storico. - E qual è l'argomento? - Il secolo XVII a Milano. - Il secolo XVII a Milano! Manzoni è milanese; avrà studiato bene questo secolo - .
Né altra era l'aspettazione in Italia. - Che fa Manzoni? - Manzoni fa un romanzo storico, più storico che non sono i romanzi di Walter Scott - . E si attendeva il parto del nuovo Walter Scott.
Né altra era l'intenzione dell'Autore. Si apparecchiò al lavoro con studii storici severissimi, come avea fatto col Carmagnola e come più tardi fece con l'Adelchi. E di quella diligenza di studii rimase testimonio non dimenticabile la Colonna Infame.
Se volessimo esaminare i Promessi Sposi col metodo di Goethe e dello stesso Manzoni, domandando cioè innanzi tutto, qual è l'intento dell’Autore, ci troveremmo in un bell'impiccio. Quel metodo era un buon rimedio verso i critici, che partendo da concetti assoluti facevano essi il lavoro, e in luogo di guardare ciò che ivi era, fantasticavano su quello che avrebbe dovuto esserci secondo le regole della poetica e della rettorica. Quel metodo era una buona arma di guerra contro quella critica: l'Autore parea dire: - Guardate, Signori, ciò che ho voluto fare io, e non ciò che vorreste voi; se volete esser buoni giudici, siate un po' meno voi, e un po' più l'Autore - . A una critica astratta quel metodo opponeva una critica intenzionale, «ciò che l'Autore ha inteso di fare». E se un lavoro fosse sempre ciò che l'Autore ha inteso di fare, se fosse sempre l'espressione esatta delle sue intenzioni e delle sue idee, quello sarebbe il metodo.
| |
Nella Nuova Antologia Manzoni Goethe Cousin Walter Scott Milano Milano Italia Manzoni Walter Scott Walter Scott Autore Carmagnola Adelchi Colonna Infame Promessi Sposi Goethe Manzoni Autore Autore Autore Autore Autore
|