È chiaro che, animandosi la lotta, essi debbano incontrare nella loro via e in loro favore tutte le forze ideali di quella società.
Questo ideale religioso-etico penetra dunque in tutto il materiale storico, non come una forza estranea, ma come parte esso pure di questo materiale, esso pure storico, del tempo e nel tempo, dove latente e teorico, dove operoso e militante. Chi vuole avere una immagine di questo ideale non aggiunto, non soprapposto, ma compiutamente realizzato in un materiale storico, anzi parte di esso materiale, pensi che gli è come una bella storia tessuta in una tela e tessuta con le stesse fila e con gli stessi colori. Tutto che è qui inventato o poetico o ideale, come direbbe Manzoni critico, è così propriamente intessuto nella trama, che pare tutto un solo materiale variamente atteggiato, e non senti alcuna differenza tra ideale e reale, accaduto e inventato, storico e poetico, se non solo nelle preoccupazioni del critico. Il poeta ha tutto fuso in una stessa trama, e tutto ti pare storia, e tutto è poesia, né ti sai render ragione perché Renzo e Lucia debbano essere meno reali e meno positivi che i bravi o l'Innominato o Borromeo, tutti insieme, personaggi storici e inventati, cresciuti nello stesso ambiente. O piuttosto mai non ti accade che tu leggendo ti faccia la domanda: - Dov'è storia e dov'è poesia? - , perché la storia ti pare poesia, e la poesia ti pare storia, o, per dirla in un altro modo, perché tutto ti pare nato a un fiato e a uno stampo, e non te ne viene nessuna impressione dissonante.
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