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      L'Italia, finite le lotte e calmate le passioni, giusta perché contenta, mirava in lui l'uomo che meglio seppe comprenderla non nella diversità de' suoi partiti che passano, ma in quella universalità di tradizioni e di aspirazioni, che sono il fondo della vita nazionale, e che nel momento dell'azione tutti ci unì, a quel modo che tutti fummo uniti appresso al suo feretro.
     
      [Nella Nuova Antologia del dicembre 1873, vol. XXIV, pp. 742-65].
     
     
     
      LEZIONI
     
     
     
      Lezione I
     
      [IL ROMANTICISMO E GLI «INNI SACRI»]
     
      Lasciamo stare altro, entriamo in materia. Io voglio in quest'anno, insieme con voi, fare lo studio delle diverse letterature del secolo XIX, delle loro diverse relazioni: centro, la letteratura italiana. Non vi dirò ora con quali criterii, con quale metodo dovremo procedere. Vi dirò solo che per me lo «studio» non è un «soliloquio», è un «dialogo». Quando dobbiamo trattare una materia, io maestro intendo essere il primo studente, e mi sforzerò essere il più laborioso e disciplinato. Ma che vale lo studio mio al quale voi siete estranei, ignorando come, per quali vie io sia giunto al risultato, quali ricerche sieno state necessarie, quali meditazioni vi si possano fare? Il giovane che sente, e ignora la via per cui si è giunto al risultato, è passivo, inerte; come avviene in tutte le epoche stazionarie e paludose in cui un popolo non studia per cercare, ma per imparare. Quell'imparare a mente è decadenza; cercare, investigare per quali vie l'uomo di pensiero e di genio abbia camminato, ecco il progresso, qui è l'acqua corrente.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





Italia Nella Nuova Antologia